Perché la baby box potrebbe ridurre le morti in culla?

Cos’è la sindrome della morte in culla (o sudden infant death syndrome – Sids)
Non si tratta di una patologia ma la definizione riguarda tutti i casi in cui un neonato muoia senza alcuna apparente motivazione (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte). Alla base della Sids potrebbero esserci delle anomalie nell’ara del cervello che controlla i ritmi del sonno e della veglia. Si tratta di un’ipotesi ma anche se non si conosce ancora la causa precisa, vi sono una serie di fattori di rischio che ne possono aumentare significativamente le probabilità.
Ecco i fattori di rischio indicati dall’Istituto Superiore di Sanità:
  • far dormire il bambino in posizione prona, ossia sulla pancia
  • far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
  • esporre il feto e il neonato al fumo. Si parla addirittura di rischio doppio o triplo se si espone la donna in gravidanza o un neonato al fumo passivo
  • la giovanissima età della madre insieme all’assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre e post natale
  • nascita prematura o basso peso alla nascita
  • presenza di infezioni respiratorie
Con queste accortezze, è possibile ridurre il rischio. Anche l’allattamento al seno fino ai sei mesi di vita è un valido aiuto contro la Sids.

 

 

E quindi perché la baby box potrebbe ridurre le morti in culla? Sulla base dei fattori di rischio delle morti in culla, appare evidente che la scatola, opportunamente allestita, sia utile a ridurre il rischio di Sids. In primo luogo, le pareti sono dure e non c’è il rischio di soffocamento, grazie anche al materasso duro. Inoltre, il bambino non viene coperto. Non sono chiacchiere. Secondo l’Oms, l’uso delle baby box ha fatto sì che in Finlandia il tasso di mortalità infantile della Finlandia sia passato da 65 decessi ogni 1.000 bambini nati nel 1938 a 1,3 nel 2013.